Storia
Poggio dei Pini è una lottizzazione alle pendici dei monti di Capoterra (Provincia di Cagliari) che ancora oggi costituisce un esempio insuperato di città-giardino.
Essa è il risultato concreto del sogno romantico e dell’ambizioso progetto di tre ventenni che, negli Anni Sessanta, andarono alla ricerca di un luogo che fosse al contempo vicino alla città ma immerso nella Natura, nel quale costruire un borgo che offrisse la migliore qualità della vita in termini di servizi e di verde.
I tre ventenni erano Ettore Lai, Alberto Marracini e Pierluigi Monni; ad essi, contagiati dal loro stesso entusiasmo, si aggiunsero decine di uomini e donne che, il 27 Luglio 1966, fondarono la Società Cooperativa “Poggio dei Pini”, che ancora oggi amministra la lottizzazione.
Nei decenni le colline e le montagne vennero urbanizzate, con un rispetto e una eleganza tuttora rarissimi a livello nazionale, che valsero al Piano di Lottizzazione di Poggio dei Pini la pubblicazione in prestigiose riviste internazionali di Urbanistica. Grazie all’impegno dei Soci, animati da spirito volontaristico e solidale, vennero realizzati nei decenni decine di chilometri di strade, linee elettriche, idriche e fognarie, scuole materne, elementari e medie, piazze e parchi giochi, un’azienda agricola, centri commerciali con svariate attività e una zona sportiva che per anni ha rappresentato uno dei centri sportivi più completi della provincia (campi da calcio e da tennis, anche coperti, una grande palestra con gradinate, due piscine, etc.). Si realizzò un sistema di pozzi e un acquedotto che tutt’oggi serve –con tariffe inferiori a quelle dell’acqua pubblica- migliaia di utenti.
Oggi Poggio dei Pini conta oltre 2200 residenti, su una superficie di oltre 500 ettari, per la gran parte ricoperta da boschi e pinete; i lotti residenziali sono circa 800, mediamente estesi 1200 mq, con bassi indici di edificabilità e una buona qualità architettonica degli edifici, grazie anche ad un Regolamento edilizio interno che cerca di tutelare al massimo il paesaggio e la natura comunitaria dell’abitare privato. L’indice di verde pro capite è quasi certamente uno dei più alti d’Italia, per una lottizzazione, che offre una qualità della vita invidiabile, come è facile intuire anche dalla presenza di servizi non comuni (varie associazioni di volontariato e protezione civile, un importante sistema di guardiania armata, una attivissima biblioteca, una delle più importanti Università della Terza Età della regione, un Osservatorio Astronomico della Università di Cagliari) senza contare il sistema di fiumi e di laghi che la rendono assolutamente unica nel contesto regionale.
Oggi sono quasi 900 i Soci della Cooperativa che da sempre amministra tutta la lottizzazione, con poteri e responsabilità praticamente coincidenti con quelli di un Comune, visto che è la Cooperativa a possedere e gestire tutte le infrastrutture d’uso pubblico.
Ovviamente, tutto questo comporta oneri e costi molto alti, che tuttavia la Società è riuscita a sostenere, nei decenni, senza pesare sui Soci (che versano un contributo mensile addirittura inferiore ai 70 euro mensili, cioè molto inferiore a quello che viene richiesto da un qualunque condominio di città, che certo non offre i servizi e la qualità della vita di Poggio dei Pini).
La principale risorsa economica della Cooperativa sono stati, per decenni, i lotti residenziali, i cui primi blocchi sono terminati nel 2008; la Cooperativa avrebbe la possibilità di urbanizzare nuove aree e di realizzare ancora centinaia di lotti, ma anche in questo i Poggini hanno dimostrato di conservare vivo lo spirito originario dei Fondatori, per i quali Poggio dei Pini non avrebbe dovuto rappresentare una operazione edilizia, ma un borgo ideale, il cui valore aggiunto sarebbe dovuto essere proprio il coefficiente di verde. Per questa ragione i Poggini, in questi anni, si sono espressi con referendum per ridurre le volumetrie ancora realizzabili (un caso probabilmente unico nella Storia italiana!) e sarà proprio nei prossimi anni che gli Amministratori della Società dovranno decidere se e quanti nuovi lotti realizzare, dove e come. Dovranno anche decidere come continuare a incrementare i servizi offerti ai residenti, completando il disegno del Piano originario, e risanando quella rete di infrastrutture che comunque, dopo tanti anni, inizia a mostrare i primi segni di invecchiamento.
Poggio dei Pini, infatti, non ha vissuto solo decenni di armonia e benessere: ha anche dovuto affrontare la drammatica alluvione del 22 Ottobre 2008, che ha flagellato l’intera regione segnando duramente anche il nostro territorio, sconvolgendo i corsi d’acqua, facendo saltare alcuni ponti e strade, e soprattutto provocando due vittime. Un evento tragico, che avrebbe potuto avere conseguenze addirittura peggiori (come accadde quello stesso giorno in tante altre zone) se la lottizzazione non fosse stata, evidentemente, ben progettata e ben realizzata.
Oggi, grazie all’impegno di tanti, Poggio dei Pini si sta risollevando; ha festeggiato nel 2016 i suoi primi 50 anni di Storia e, come ha sempre fatto, pensa a costruire un futuro migliore per le prossime generazioni.